Tessuto Urbano è un progetto di ricerca artistica e creazione multidisciplinare che pone al centro del proprio lavoro la cura della relazione tra i luoghi e le comunità. 

Attraverso residenze artistiche, attività laboratoriali in presenza e online ed iniziative sui social, esploriamo lo spazio ed il contesto urbano e coinvolgiamo attivamente le comunità in ogni fase del processo creativo per produrre esperienze partecipative, installazioni site-specific e/o site-sensitive ed interventi performativi ad hoc, frutto dell’elaborazione di una memoria emotiva condivisa dei luoghi e dei suoi abitanti. 

Con i nostri interventi artistici sul campo, vogliamo sostenere i comuni italiani più piccoli, meno turistici, a volte del tutto sconosciuti, per contribuire a contrastare il fenomeno dello spopolamento e dare vita a nuove possibilità di narrazione delle comunità locali.

Tessuto Urbano

L’incontro tra tessuto sociale, patrimonio storico locale, tradizioni antiche e contesto urbano  costituisce la base di ricerca della nostra produzione artistica. 
Ogni tappa di
Tessuto Urbano si compone di quattro fasi:

Fase 1: TELAIO

Il primo passo è la conoscenza del luogo ospitante, dei suoi spazi urbani, della sua storia e della sua comunità. Effettuiamo una prima esplorazione, camminando per le strade della città, visitando i suoi luoghi storici e di aggregazione, osservando lo stato attuale del paesaggio e incontrando gli abitanti per la costruzione di una mappa iniziale del territorio.

Tessuto Urbano

Fase 2: TRAME

L’incontro con i cittadini del territorio ci permette di iniziare una raccolta di materiali ai fini della produzione artistica. Cerchiamo il più possibile di farci raccontare il luogo che abbiamo appena osservato con gli occhi di chi lo abita. Ci diamo l’opportunità di dare spazio all’inatteso, provando ad elaborare una memoria emotiva della città ospitante, attraverso la raccolta di storie, aneddoti, oggetti preziosi, fotografie, ricordi, piccoli segreti, desideri, motivi per restare e scuse per non andare via. In questa fase, è possibile realizzare dei workshop o laboratori tematici con i cittadini, di natura multidisciplinare ed in collaborazione con gruppi già attivi sul territorio, artisti ed artigiani locali.

Tessuto Urbano

Fase 3: INTRECCIO

Grazie al coinvolgimento della comunità ospitante e alla collaborazione con artigiani locali, diamo vita ad una restituzione artistica della nostra ricerca, sotto forma di installazioni partecipative site specific e site-sensitive, laboratori, giochi urbani, format ludici, interattivi ed immersivi, spettacoli itineranti, esperienze partecipative per e/o con gli abitanti-spettatori, protagonisti a 360 gradi del processo artistico.

Tessuto Urbano

Fase 4: RETE

Tessuto Urbano è un progetto di natura comunitaria e collettiva. Ci piace mettere insieme e far interagire luoghi, comunità, artisti ed istituzioni. Ci teniamo a costruire legami duraturi, una rete di collaborazioni che abbiano a cuore la cura instancabile delle parole, del paesaggio e delle relazioni umane. Per questo la nostra ricerca è volutamente multidisciplinare ed in continua evoluzione. Sappiamo di non essere i primi, sappiamo di non essere soli. Fare rete è il motivo del nostro viaggio e la chiave per ripartire, per intessere nuove storie.

Tessuto Urbano

E SE NON POTESSIMO INCONTRARCI DAL VIVO?

Tessuto Urbano nasce nel 2020, un anno che ha modificato la quotidianità e il nostro stare insieme, un tempo che ci ha invitato a ripensare i nostri spazi urbani e sociali e ci ha insegnato che siamo soggetti a continue trasformazioni e non possiamo farci trovare impreparati. L’utilizzo dei social e delle piattaforme online ci ha dato l’occasione di immaginare e proporre nuove modalità creative di formazione, coinvolgimento attivo e produzione artistica che sfruttino al meglio le possibilità del digitale, mantenendo salde le relazioni umane e le collaborazioni lavorative anche a distanza.

Tessuto Urbano

Il progetto è nato a Macomer (NU) ad agosto 2020 dall’incontro tra le performer Gabriella Indolfi e Azzurra Lochi e la fotografa Ilaria Giorgi, durante la residenza artistica promossa dal Festival della Resilienza, organizzato dall’APS ProPositivo, che da anni porta avanti il progetto Trasformare la Crisi in Opportunità, mirando alla creazione di un modello replicabile di sviluppo resiliente per le comunità locali, basato sulla sinergia tra il mondo della scienza sociale e quello dell’arte pubblica, capace di collegare logica e creatività, scuola e imprenditoria, istituzioni e società civile, pubblico e privato.

Partendo da un luogo storico della città, la fabbrica del Gruppo Lanario Sardo Alas, attualmente in stato di abbandono, la ricerca si è sviluppata sull'osservazione e interazione tra la prestigiosa tradizione tessile macomerese e l'attuale contesto urbano e architettonico del territorio, visibilmente colpito dallo spopolamento. Nel nostro viaggio a Macomer, abbiamo incontrato e coinvolto ex lavoratori dello stabilimento, artigiani locali, artisti, giovani, anziani, operatori culturali e cittadini che ci hanno donato aneddoti, ricordi, oggetti, ma anche suggerito cammini e scorci da esplorare. 

Tessuto Urbano

Al termine della residenza, grazie ai materiali raccolti, abbiamo presentato ai cittadini macomeresi un’installazione site-specific multidisciplinare e partecipata, dal titolo TESSUTO URBANO, un percorso ludico e coinvolgente diviso in tre piccole tappe, a partire da una delle domande del Festival: “Perché vivi ancora qui?”.

Grazie a questa prima ricerca, abbiamo capito che le domande erano molte di più.
Avevamo scritto solo la prefazione di un libro con molti più capitoli.
Per questo, abbiamo deciso di trasformare Tessuto Urbano in un progetto multidisciplinare a lungo termine per raggiungere tutti quei luoghi che hanno bisogno di essere raccontati.

Tessuto Urbano

Siamo in costante ricerca di luoghi da incontrare, spazi da esplorare e storie da raccontare. 

Vuoi proporci una collaborazione?
Sei nel posto giusto! 
Scrivici a: info@tessutourbano.it

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